Chiese, cappelle e oratori

Chiese, cappelle e oratori

Chiese, cappelle e oratori

Descrizione

La parrocchia di Donnas

Tra le parrocchie della Diocesi di Aosta, quella di Donnas è tra le più antiche. Attualmente essa è composta da tutte le frazioni sulla sinistra orografica della Dora, oltre a Outrefer sulla destra, ma un tempo era assai più vasta, poiché comprendeva anche il territorio di Pont-Saint-Martin (fino al 1614) e di Vert (fino al 1837). Anche Torgnon, borgata di Pont-Saint-Martin, era inglobata nella parrocchia di Donnas fino agli anni Settanta, quando per decreto vescovile è passata a quella del Comune di appartenenza.

La chiesa di Donnas

Sembra che la prima chiesa parrocchiale sorgesse in frazione Treby e che sia stata distrutta da un’alluvione tra il XII e il XIII secolo, da cui si salvò, molto probabilmente, il bassorilievo che tuttora orna il piano terra del campanile dell’attuale edificio di culto, intitolato a San Pietro in Vincoli e risalente agli anni 1828-30.

Ben visibile dalla statale, per la sua collocazione in posizione leggermente elevata, la chiesa, affiancata da un campanile a base quadrata di epoca posteriore, fu riedificata sulle fondamenta di una precedente costruzione con funzione religiosa, risalente probabilmente al Duecento. La chiesa, riccamente affrescata, conta tre navate, quella centrale terminante con una cupola ovale schiacciata, le altre con volte a botte, delimitate da pilastri quadrati che sorreggono archi a pieno centro, sui quali una cornice costituisce la base per gli archi della volta.

Tra i cinque altari, spicca per l’imponenza e la policromia del marmo l’altare maggiore risalente al XVIII secolo, precedente quindi alla chiesa stessa. Le porte, i banchi del coro, la cantoria, realizzata dallo scultore Baldarelli e sorretta da teste di cariatidi, i confessionali e il battistero sono in legno, così come il pulpito sul quale sono evidenti i bassorilievi dell’artista Delponte. Il portale e la decorazione interna della chiesa sono stati progettati da Francesco e Lorenzo Avondo.

 

La parrocchia di Vert

Nella seconda metà del XII secolo la parrocchia di Vert era autonoma, ma, in seguito a un’inondazione che distrusse la chiesa, fu provvisoriamente unita a quella di Donnas e ne rimase, a fasi alterne, conglobata sino al 1836; nei secoli successivi, infatti, l’assenza del curato la riportò più volte (1414, 1576, 1596) sotto le dipendenze di Donnas. I primi passi verso la rinascita della parrocchia furono compiuti, a partire dalla fine del 1700, da due donne che donarono, a distanza di vent’anni circa l’una dall’altra, una cospicua somma per il mantenimento del parroco. Nel 1822 fu presentata da parte dei due terzi dei capifamiglia della borgata formale richiesta di una nuova parrocchia. Nel 1837 il Vescovo decretò che una parte del territorio, costituito dalle frazioni della destra orografica della Dora, diventasse parrocchia autonoma; solo la frazione di Outrefer rimase esclusa per volontà dei fedeli di continuare a fare riferimento alla chiesa di Donnas più facilmente raggiungibile.

La chiesa di Vert

La chiesa, intitolata alla natività di Maria Vergine, si eleva in frazione Montey; una scalinata permette di raggiungere l’ingresso sovrastato da un portico con colonne in pietra. All’interno suscitano interesse l’altare maggiore in legno intagliato, la raffigurazione del Padreterno e una preziosa statua della Madonna, risalente al quattordicesimo secolo, custodita in una nicchia.

La chiesa fu edificata tra fine del Settecento e gli inizi dell’Ottocento grazie anche ai lasciti di due parrocchiane. In realtà già nel 1176 Vert aveva un proprio curato, ma la parrocchia, in seguito ad un’alluvione, dovette entrare a far parte di quella di Donnas come narrato nella leggenda della chiesa di Vert. Gli affreschi della chiesa sono stati restaurati nel 1997.

 

 

  • Cappelle

 

La cappella di Sant’ Orso

Tra le numerose cappelle del territorio di Donnas, quella di S.Orso è forse la più antica. Essa è ubicata a ovest del Borgo medievale e pare che sia stata edificata per arrestare l’impetuosa Dora, le cui acque “viennent se briser en mugissant contre les murs méridionaux du Bourg dans lequel elles firent déjà plusieurs irruptions”, e per salvare quindi “les vignobles fertiles qui gitent aux pieds de la montagne septentrionale des ravins et éboulements de terre qui de la sommité escarpée viennent fondre annuellement sur la colline inférieure”, come si legge in una lettera destinata al Papa nel 1836. La cappella, secondo quanto sostiene J. A. Duc, era già stata citata nel 1176 in una bolla di Papa Alessandro III, che la prese sotto la propria protezione.

L’architrave del portale di ingresso reca la data 1692, anno in cui la cappella fu riedificata. All’interno si può ancora ammirare un pulpito del tardo Settecento in legno dorato e policromo, su cui spiccano figure di santi e ghirlande di fiori; le decorazioni erano già state citate nel corso della visita pastorale effettuata il 28 aprile 1709 dal vescovo François – Amédée Milliet, secondo il quale la cappella risulta essere “bien bastie, proprement ornée et assortie des parements réquis”.

I verbali delle visite pastorali del 1713 e del 1745 riportano inoltre che “tous les troisièmes de chaque mois de l’année comme aussi toutes les principales fêtes”, vi si tiene una processione.

 

La cappella di Albard

Sorge alle porte dell’omonimo villaggio (613 m. s.l.m.) a monte del forte e del borgo di Bard. Dedicata alla Traslazione delle reliquie di san Grato (festa il 27 marzo, celebrata il 1° maggio), esisteva, secondo i documenti, già nel 1739. La facciata è datata 1756 e affrescata con la scena della Deposizione della Santa Croce fra gli angeli glorificanti. Un gruppo di fedeli ha promosso i restauri della muratura e del tetto nel 2005 e degli affreschi nel 2006.

 

La cappella di Bondon (25 aprile)

Si trova nell’omonimo villaggio, oltre il limite dei vigneti, immersa tra i castagni, a 525 metri di altitudine. Voluta fin dal 1630 e dedicata allo Sposalizio della Vergine, fu fondata dagli abitanti della frazione nel 1703.

 

La cappella di Clapey (4 ottobre)

Stretta fra le case della frazione, è dedicata a San Francesco d’Assisi. Sulla facciata spicca un dipinto che rappresenta l’incoronazione della Vergine.

 

La cappella della Domus Pacis

Edificata all’interno della casa di riposo Domus Pacis, nel 1972, è una struttura moderna con rifiniture in marmo. E’ dotata di una piccola sacrestia.

 

La cappella di Pedeles (tra luglio e agosto)

A Pedeles – letteralmente “ai piedi delle rocce (les)” -, su di uno sperone roccioso, a 450 metri, fra i vigneti di Reisen, sorge una cappella che fu semplice oratorio sino al 1947. E’ stata ristrutturata fra gli anni '70 e '74. Dedicata, come narrato anche in una leggenda, a Santa Maria Addolorata e Assunta, vi si festeggia la Madonna il primo sabato dopo l’Assunta. La cappella, all’interno della quale sono conservati numerosi ex voto, è raggiungibile solo a piedi, in quindici minuti, partendo dalla piazza delle scuole.

 

La cappella di Pianas (22 luglio)

Sul pianoro di origine glaciale che si affaccia sulla valle centrale, al di sopra dell’abitato di Vert, spicca la cappella, dedicata a santa Maddalena – Addolorata, edificata nel 1895 e restaurata nel 1989.

 

La cappella di Pramotton (2 gennaio)

Nel 1630, alcuni fedeli della frazione fecero un lascito “pour la construction d’une chappelle au dict lieu” col desiderio che vi si celebrassero due messe: il 2 gennaio in onore di San Defendente e il 9 settembre di San Grato, difensori della frazione contro frane ed inondazioni. Fu costruita nel 1678.

 

La cappella del Sacro Cuore (si festeggia il venerdì dopo la solennità del Corpus Domini)

Il convento delle Suore di San Giuseppe di Donnas, fu eretto nel 1898 grazie al lascito della famiglia Chantel, la cui figlia, nel 1912, divenne superiora della congregazione. Dal 1974, la cappella è compresa nel perimetro del complesso casa di riposo “Domus Pacis”. All’interno si conserva una grande tela del pittore Ponchia raffigurante l’apparizione del Sacro Cuore a santa Margherita Maria Alacoque.

 

La cappella di San Rocco (16 agosto)

In frazione Martorey, lungo la strada statale, è segnalata una cappella fin dal 1562; l’attuale è però stata fondata nel 1663 e restaurata nel 1762.

L’interno è piuttosto spoglio; la facciata, parzialmente protetta da un avantetto, presenta un affresco del 1862 del pittore Pier Carlo Nomaglio raffigurante la Madonna incoronata di stelle circondata da san Rocco, cui è dedicata la cappella, e da san Grato, patrono della diocesi di Aosta. L’altare proviene dalla cappella del Sacro Cuore.

 

La cappella di Verale (6 agosto)

Nell’alpeggio di Verale, a 1215 m, sorge la cappelletta dedicata alla Trasfigurazione di Nostro Signore, fondata nel 1753. Nel documento di fondazione si auspica di fare celebrare la messa almeno una volta all’anno “le jour six du mois d’aoust de chaque année”. Un tempo i fedeli andavano in processione al santuario di Machaby il 5 agosto per la Madonna delle Nevi e, al ritorno, il giorno seguente, si fermavano a Verale per la Trasfigurazione; oggi la festa si svolge il secondo sabato di agosto. Abbandonata come alcune case del villaggio, è stata ristrutturata dagli “Amici di Verale”.

 

 

  • Oratori

Sul territorio di Donnas, la ricerca promossa dalla biblioteca comunale che ha portato alla pubblicazione del bollettino n° 10, ha censito 35 oratori.

Testimoni della fede e della devozione popolare, sono stati costruiti lungo i tortuosi sentieri e le ripide vie del paese per ex voto, per chiedere grazia o per assicurarsi un posto in Paradiso come nelle speranze degli autori delle preghiere dipinte nell’oratorio di Piahe.

Sorti anche sulle vette del Bec Renon e di Croix Corma, tendono al cielo e ad elevare lo spirito. A volte spogli, a volte decorati, sono sovente affrescati con pitture di pregevoli fattura che rappresentano i santi, la Vergine e il Padreterno, ed offrono conforto per lo spirito e per il corpo poiché, scavalcando le mulattiere con coperture in lose, forniscono ombra. Spesso uno scalino offre la possibilità di sedersi e di riprendere fiato durante le ardue salite lungo gli scoscesi versanti delle montagne. Nel patois locale gli oratori sono chiamati tsapélinne.

 

Bollettino Biblioteca n. 10 – Oratori del territorio di Donnas

Modalità di accesso

Accessibile a tutti

Indirizzo

>
Donnas, 11020

Contatti

Comune di Donnas

0125 804728

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